Vendita serbatoi e pontile Enel. La partita è ancora tutta aperta

L’ANTEFATTO – Nei giorni scorsi, diffuse da alcuni esponenti politici e da alcune associazioni, sono circolate entusiastiche affermazioni sulla chiusura della vicenda Enel-Cancascì (oggi Levantoil srl). Secondo costoro, infatti, il Comitato tecnico regionale avrebbe bocciato il progetto di realizzazione di un mega deposito di carburanti. Tralasciamo di commentare i tentativi di acquisire alla propria parte politica il successo, ma ci soffermiamo piuttosto sul fatto ce non c’è alcun successo da celebrare né, tantomeno, da rivendicare a sé.

IL FATTO – Il 10 ottobre il Comitato tecnico regionale, ai cui lavori è chiamato a partecipare anche un tecnico che rappresenta il Comune di Termini Imerese, si pronuncia sulla istruttoria relativa all’esame del rapporto preliminare di sicurezza fase nulla osta, inerente il progetto di realizzazione del deposito costiero in area Enel, presentato dall’allora ditta Cancascì. Nella sostanza il CTR, preso atto della carenza di documentazione (ancorché formalmente richiesta alla ditta), conclude richiedendo una nuova elaborazione del rapporto di sicurezza ambientale.

COSA E’ IL CTR – Il Comitato tecnico regionale in parola è un organismo previsto dal decreto legislativo 105/15 (c.d. normativa Seveso), ed è composto da tecnici dei VV.FF, oltre che da altre figure tecniche, tra cui quelle designate dall’Arpa. Dipende dal Ministero dell’Interno ed è incardinato nel Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa Civile, presso le direzioni regionali. Il suo compito è, tra altri, quello di: effettuare le istruttorie sui rapporti di sicurezza e adottare i provvedimenti conclusivi. (Articolo 10 comma 3, lettera a). Più in particolare il CTR è chiamato a pronunciarsi per i progetti relativi a stabilimenti e impianti in cui le sostanze pericolose sono presenti in elevata quantità, come è il caso dell’impianto che vorrebbero realizzare a Termini Imerese.

VALUTAZIONE – Così stando le cose, non in presenza della bocciatura del progetto siamo in presenza, compito che per altro non spetta al CTR, come incautamente e pubblicamente affermato, bensì siamo in presenza della richiesta da parte del CTR della presentazione di tutta la documentazione necessaria a supportare adeguatamente il rapporto di sicurezza ambientale, che è quella parte del progetto su cui il CTR si esprime. Il CTR potrebbe bocciare il rapporto di sicurezza e quindi rendere invalido tutto il progetto? Si, potrebbe, se le condizioni ci sono. Ma non siamo ancora a questo punto, anche se noi desideriamo con forza che ci fossimo.

ULTERIORE VALUTAZIONE – C’è da chiedersi, certamente, perché la ditta Cancascì (oggi Levantoil), dopo avere presentato il progetto, non abbia presentato i documenti mancanti e richiesti. Carenza progettuale? Disinteresse sopravvenuto al progetto? Si potrebbero fare due ipotesi: la prima è che la Levantoil, verificate le difficoltà di chiudere l’affare con l’Enel a seguito della opposizione suscitata negli Uffici comunali e nell’opinione pubblica cittadina, abbia deciso al momento di soprassedere in attesa di tempi migliori. La seconda è che la Levantoil, intendendo modificare il progetto, non abbia avuto più interesse a sostenere la vecchia formulazione. Ci sono altre ipotesi? Non lo sappiamo. Sappiamo per certo, però, che l’affare di cui ci stiamo occupando è gigantesco e che i soggetti direttamente interessati non molleranno facilmente la presa.

CHE FARE – Chiarito che non siamo in presenza di alcuna bocciatura del progetto, né di alcuna rinuncia ad andare avanti, ci dobbiamo aspettare nuove mosse, sia da parte dell’Enel che da parte della Levantoil, sia di natura tecnica, che di natura, per dir così, “politica”, nel tentativo di schierare parti della popolazione ed i soggetti istituzionali dalla loro parte. Occorre dunque mantenere alta la vigilanza, continuare nelle iniziative di sostegno alla lotta. Ci farebbe piacere, comunque, se chi ha oggi responsabilità di governo nazionale assumesse degli impegni precisi sul tema. Ad esempio: sappiamo che il progetto dovrà essere sottoposto a Valutazione di impatto ambientale e che il parere di Via dovrà essere rilasciato dal Ministro per l’Ambiente. Perché chi rappresenta le forze politiche di governo nella nostra città, non prova a vincolare il Ministro?

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