CONFERMATE TUTTE LE NOSTRE PREVISIONI. L’INTENTO E’ QUELLO DI TRASFORMARE UNA PARTE DELLA CENTRALE IN UN MEGA DEPOSITO DI CARBURANTI. IL NOSTRO NO!!
Dopo avere cercato: prima di negare la cessione, poi di confondere le acque, alla fine l’Enel, incalzato dall’esposto presentato da quattro associazioni termitane, da numerose prese di posizione, dall’atteggiamento deciso degli Uffici e del Commissario straordinario, ha finalmente consegnato al Comune “il progetto preliminare di frazionamento dell’area Serbatoi della centrale di Termini Imerese sviluppato dai propri uffici tecnici”
La lettera che accompagna il deposito del progetto è datata 13/06/2017 ed ha come oggetto: Progetto Neptune (sic!). Deposito costiero Centrale Enel Ettore Maiorana di Termini Imerese.
Nella lettera viene precisato che della centrale solo il parco Serbatoi e il terminale marino , in quanto non più utili alla produzione di energia elettrica, rientrano nel progetto Futur-e, vale a dire la valorizzazione di impianti meno efficienti.
Dopo avere spiegato che l’Enel ha avviato una procedura competitiva attraverso anche un advisor esterno che ha contattato 70 soggetti potenzialmente interessati, si dice che vincitrice di questa procedura competitiva sarebbe risultata la Cancascì Petroli srl che, sempre secondo quanto scrive l’Enel, “ha presentato un progetto industriale volto alla trasformazione, allo stoccaggio e alla successiva commercializzazione di biocarburanti”.
Alcune osservazioni. A noi risulta che almeno una società abbia presentato ricorso contro la procedura avviata dall’Enel, lamentando di essere stata esclusa immotivatamente. Risulta anche, dall’analisi del progetto, che l’attività di trasformazione di biocarburanti riguardi un impianto di modeste dimensioni che, da solo, non giustificherebbe né l’investimento notevole che si appresta a fare la Cancascì Petroli srl, né l’utilizzo della enorme capienza dei serbatori della centrale. Su questo punto a noi pare di potere affermare che l’attività prevalente della Cancascì srl è e resterà quella relativa al trasporto, stoccaggio e commercializzazione di carburanti tradizionali, con tutte le conseguenze negative in termini di impatto ambientale e di sconvolgimento del territorio, altre volte già sollevate.
In altre parole, il sostenere che ci sarà (secondo loro esclusivamente!) una attività di produzione di biocarburanti serva all’Enel e alla Cancascì Srl per rivendicare la prosecuzione dell’attività industriale, cercando di sviare l’attenzione dal fatto che il frazionamento è invece funzionale ad un cambio di attività con il passaggio da una attività industriale funzionale alla produzione di energia elettrica, ad una attività commerciale di distribuzione di carburanti, che richiede speciali autorizzazioni anche urbanistiche.
L’Enel comunica poi, en passant, che “in previsione della cessione ha avviato un Piano di caratterizzazione su una porzione dell’area interessata al progetto e che…….le indagini previste verranno eseguite a cura e spese di Enel e verranno estese a tutta l’area serbatoi per verificare l’eventuale necessità di interventi di messa in sicurezza/bonifica del sito”. Detto così è come se Enel stesse facendo un regalo alla comunità. La realtà è ben diversa. Da quanto abbiamo appreso l’Enel aveva presentato un piano di caratterizzazione che riguardava una piccola porzione dell’area serbatoi, ma la Regione gli ha imposto di presentare un piano di caratterizzazione per tutto il sito, preliminare alla eventuale integrale bonifica del sito, come per altro prescritto dalla Autorizzazione integrata ambientale a suo tempo rilasciatagli. Su questo Piano è stata convocata una conferenza dei servizi a Palermo, alla quale è stato chiamato a partecipare anche il comune di Termini Imerese. Non ci resta che chiederci perché mai l’Enel, una delle più importanti aziende italiane ed internazionali, debba continuare a ricorrere a furbizie e sotterfugi di corto respiro e non si confronti invece apertamente e sinceramente con il territorio.
La nota del 13/6/2017 si chiude con la richiesta formulata al comune di “esprimere un preventivo parere circa la compatibilità dell’allegato progetto preliminare di frazionamento, funzionale al piano dell’investimento, con lo strumento urbanistico”.
Ci siamo! Il Comune di Termini Imerese è chiamato ad esprimere le proprie formali valutazioni sulla operazione di frazionamento della centrale e la trasformazione di una sua parte ad attività prevalentemente commerciali. Noi invitiamo l’Amministrazione comunale tutta e tutte le forze vive della nostra città ad esprimere il proprio motivato e forte no a questa operazione, in coerenza con quanto fin qui sostenuto e prendiamo atto con soddisfazione della presentazione di una mozione in Consiglio Comunale, a firma dei consiglieri Fasone, Merlino e Delisi che impegna l’Amministrazione comunale:
Ad esprimere motivato parere contrario al progetto preliminare di frazionamento dell’area serbatoi della Centrale di Termini Imerese presentato dall’Enel e ad ogni altra eventuale ipotesi che preveda la realizzazione di attività fortemente impattanti sul territorio e sull’ambiente;
a fare valere il parere contrario del Comune in tutte le sedi che si rendessero necessarie, comprese quelle giurisdizionali;
a sviluppare una interlocuzione con l’Enel volta, non solo a fare recedere l’Ente dalla cessione dei serbatoi e del pontile per attività commerciali a grosso impatto, ma anche a sviluppare una progettualità alternativa relativa al parco serbatoi ed anche relativa all’ipotizzato smantellamento del gruppo da 320MW e connessa ciminiera;
a chiedere all’Enel lo sviluppo di nuove attività tecnologicamente avanzate, in grado di produrre incrementi occupazionali per il nostro territorio.
Condividiamo il contenuto della mozione e ci auguriamo che il Consiglio comunale la voti al più presto all’unanimità e che il sindaco e la giunta siano davvero fortemente impegnati a contrastare la decisione dell’Enel, così negativa per la nostra città.