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21/11/2016 alle 16:56 #1134
Gino Capodici
PartecipanteNel comprensorio di Termini Imerese i dati degli ultimi censimenti agricoli (2000-2010) indicano una progressiva diminuzione delle aziende agricole e della loro importanza economica; pur tuttavia il dato del 2010, che evidenzia la presenza di circa 2.800 Ha di superficie agricola utilizzata e circa 1.200 aziende, mostra come il settore sia ancora da considerare importante per l’economia cittadina. Le interrelazioni esistenti tra il settore agricolo, l’ambiente e l’attrattività del nostro territorio impongono una maggiore attenzione al ruolo dell’agricoltura, interesse che deve inevitabilmente concretizzarsi con servizi rivolti alla salvaguardia ed alla valorizzazione del settore agricolo. L’attrattività di un territorio è fortemente connessa alle sue bellezze paesaggistiche, ambientali e storico-culturali; l’attività agricola, quale attività antropica strettamente connessa all’utilizzo del suolo, contribuisce in modo significativo agli aspetti del paesaggio, alla sua conservazione e salvaguardia ma, se esercitata in modo irrazionale, può al contrario favorire i processi di deterioramento e di inquinamento dell’ambiente.
La situazione territoriale evidenzia che l’agricoltura locale, pur con i dovuti distinguo, svolge ancora un ruolo economico e contribuisce alla salvaguardia e mantenimento della qualità dell’ambiente.
I processi di ammodernamento e l’uso sempre più massiccio di input aziendali (fertilizzanti, fitofarmaci…) se non gestiti secondo i principi di “sostenibilità ambientale” possono portare a squilibri ed a inquinamento; occorre perciò gestire tali processi nella logica delle produzioni ottenute secondo i principi di coltivazione integrata stabiliti e codificati nei disciplinari della Regione Siciliana. Obiettivo prioritario l’ottenimento di prodotti di qualità, la salvaguardia del paesaggio ed in generale dell’ambiente, premessa di attrattività per chi consapevolmente decide di soggiornare a fini turistici o enogastronomici nella nostra cittadina.La collettività e l’amministrazione pubblica devono intraprendere comportamenti ed azioni che valorizzino lo sforzo di chi produce secondo i principi della Produzione Integrata o Biologica.
Il consumatore può agire sulla leva dei consumi dei prodotti locali a chilometro zero, l’amministrazione pubblica deve porre in essere tutte quelle iniziative che possano essere di supporto alle imprese agricole.Di conseguenza, più che in passato, l’amministrazione pubblica e la collettività imerese devono prendere consapevolezza e riconoscere il ruolo significativo che l’impresa agricola svolge, non solo dal punto di vista produttivo, ma soprattutto per ciò che riguarda la tutela del paesaggio rurale e dell’ambiente.
Fatta questa necessaria premessa, cerchiamo di definire quali possono essere i possibili interventi dell’amministrazione pubblica e di una collettività che, prendendo coscienza dell’importanza dell’agricoltura termitana, ne condivida gli intenti e le finalità.
L’amministrazione pubblica potrà intervenire al fine di permettere alle aziende più piccole di venire a conoscenza delle norme sulla Lotta Integrata e Biologica favorendo ove possibile l’adesione delle aziende più strutturate al marchio “Qualità Sicura SICILIA” che la Regione Siciliana ha istituito da qualche tempo, proprio nell’ottica di incrementare e favorire la diffusione delle produzioni di qualità attraverso l’utilizzo di un marchio collettivo.
Oggi le imprese agricole piccole, medio-piccole e part-time soffrono i problemi derivanti dallo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi (in particolare i contenitori vuoti di fitofarmaci) generati dall’attività agricola, il cui costo di smaltimento, attraverso contratti con ditte autorizzate, risulta insostenibile rispetto alle dimensioni aziendali.
Valutare ed avviare un iter burocratico che permetta in collaborazione con gli altri enti preposti la creazione di una isola ecologica per lo smaltimento di questi rifiuti speciali pericolosi, potrebbe rappresentare un’azione concreta volta al recupero di materiali che ad oggi vengono smaltiti nei modi più disparati con gravi rischi per la salute e per l’ambiente.
Una struttura di smaltimento di questo tipo di rifiuti, che per quanto è dato sapere non ha ad oggi esempi in Sicilia, rappresenterebbe un servizio concreto alle imprese da spendere in termini di valorizzazione delle produzioni locali e di salvaguardia del territorio.
L’utilizzo di un marchio ombrello già costituito dalla Regione Siciliana “Qualità Sicura SICILIA” può rappresentare un’opportunità per referenziare le nostre produzioni. L’amministrazione, in questo percorso, potrà farsi parte attiva in merito alle procedure di accreditamento, ma poi dipenderà dalle singole imprese la capacità di poter sfruttare al meglio le possibilità offerte da questo tipo di marchio.Come per altro già evidenziato l’agricoltura oggi è anche multifunzionalità, intesa come attività agrituristica, attività formativa, attività di inclusione sociale.
In questa logica, si auspica una maggiore interazione tra società, strutture che operano nel sociale, pubblica amministrazione ed imprese agricole, per mettere a regime iniziative che, come per il settore sociale, trovano fondamento anche nelle recenti norme giuridiche (Legge nazionale 141/2015).Le proposte progettuali di cui sopra non potranno risolvere tutte le problematiche dell’agricoltura locale legate tra l’altro alla forte frammentazione aziendale, alla continua erosione del suolo agrario ed all’esodo degli occupati, possono però essere presupposto per mantenere attivo un settore economico che, a parere dello scrivente, non è poi cosi marginale come si pensa.
SINTESI DELLE PROPOSTE D’INTERVENTO
- Attività di formazione ed informazione rivolte alla adozione delle norme tecniche di Produzione Integrata e ove possibile di Lotta Biologica.
- Valorizzazione delle produzioni orticole attraverso l’adesione al sistema “Qualità Sicura SICILIA” (marchio ombrello della Regione Sicilia).
- Valutazione ed iter burocratico-amministrativo per la realizzazione di una isola ecologica per il recupero dei rifiuti speciali pericolosi derivanti dalle attività agricole (residui contenitori, sostanze revocate…) delle piccole e medie aziende agricole e delle imprese agricole part-time.
- Promozione dell’agricoltura sociale in applicazione della norma 141/2015 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”, che «promuove l’agricoltura sociale, quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo, allo scopo di facilitare l’accesso adeguato e uniforme alle prestazioni essenziali da garantire alle persone, alle famiglie e alle comunità locali in tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone rurali o svantaggiate».
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